Con Nuti sulle tracce dei Papiri di Ercolano
“Rimandi” è il titolo della personale di Franco Nuti ancora visitabile fino a lunedì alla Biblioteca Nazionale di Napoli (Officina dei Papiri). Cinque installazioni multi-materiale evocano analogie, assonanze con gli antichi reperti archeologici ritrovati ad Ercolano creando un’originale progetto espositivo. In un rapporto di “rimandi” trapassato e presente, il percorso si snoda dal cunicolo di accesso all’Officina fino alla sala per la conservazione e l’esposizione dei papiri.
Nell’opera di Nuti si percepisce l’intenzione di custodire il valore della memoria, proteggerla dall’aggressione, difenderla dalla irrimediabile contaminazione. Ad esaltare tale significato, la cornice dei papiri, quegli antichi rotoli carbonizzati che ci hanno restituito un sapere a noi sconosciuto sepolto da una coltre di lava che li ha protetti dall’usura del tempo.
Sepolti sotto una coltre di materiale lavico durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e sottoposti ad una temperatura elevatissima, i papiri di Ercolano hanno subito un percorso di combustione che ne ha consentito la conservazione se pure in una condizione nota come ”Villa dei Papiri”.
Nuti invece, che dal 1997 ha iniziato a occuparsi di un programma riabilitativo incentrato sull’uso del colore presso l’Azienda Sanitaria di Roma, è stato fortemente suggestionato da questi reperti: in una seria di disegni a matita realizzati su carta velina, il richiamo ai papiri è evidente. La mostra alta Biblioteca è arricchita da un ideale completamento del progetto con l’esposizione di altre opera presso Anywhare Art Company in via Mezzocannone 31 con la curatala di Armando Minopoli.