Sei proposte tra riflessione e ricerca

Villa De Pisa a Olevano Romano, sede del Museo-Centro Studi sulla Pittura di Paesaggio Europeo del Lazio, ospita, nell’ambito delle manifestazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, la mostra “1861-2011 Progetto Italia. Sei proposte tra riflessione e ricerca”, organizzata da “AMO onlus” – Associazione Amici del Museo di Olevano Romano.
L’esposizione nasce dall’idea di rendere manifesto il rapporto dialettico tra artista e critico d’arte nell’intento di proporre una riflessione a più voci, in cui le parole e le opere si ritrovassero le une nelle altre.
Sei critici hanno invitato sei artisti (anzi 7 peché due di loro hanno scelto di lavorare in coppia) a realizzare delle installazioni negli spazi di Villa De Pisa sul filo sottile ma tenace dell’Unità d’Italia.
Sono artisti e critici diversi per formazione e metodologie di lavoro per offrire uno spaccato vivace sulla multiformità della ricerca contemporanea. 

L’artista Giuseppe Ciani si è relazionato con il critico Mauro Civai, Mimmo Di Laora con Mariano Apa, Paolo Gobbi con Loredana Rea, Loredana Manciati e Giovanni Reffo con Giorgio Agnisola, Franco Nuti con Barbara Tosi, Teresa Pollidori con Carlo Fabrizio Carli.
Le opere realizzate rappresentano un’occasione interessante per interrogarsi sul ruolo dell’arte in un momento come l’attuale in cui la memoria del passato si è intrecciata strettamente con le difficoltà del presente a delineare il ritratto di un Paese in crisi spesso poco attento agli insegnamenti della storia e troppo spesso disinteressato ai valori della cultura e dell’arte.
L’elemento connettivo tra le sei grandi installazioni – ad ogni artista è stata assegnata una delle stanze del secondo piano del museo – è la molteplicità delle operatività creative, capace di esaltare le differenze, le singolarità, le inevitabili diversità di orientamenti, che rappresentano il tessuto vitale della sperimentazione artistica.
Al piano terra, durante tutta la durata della mostra, sarà proiettato un video realizzato mentre gli artisti lavoravano nei propri studi nella progettazione e nella concretizzazione dei singoli interventi, per mostrare al pubblico la complessità dei differenti metodi di approccio e lavoro. 

La mostra resta aperta fino al 30 ottobre.