In rotulo

“In Rotulo”: svolgimento.

Che sia rotolo a muro, che sia volumen posto su uno scaffale, protagonista di questa mostra è l’oggetto primario che sta alla base di tutta la cultura occidentale, così come attestato dal titolo, di scolastica memoria, di questa breve introduzione e da molte altre parole tuttora in uso… biblos è infatti il nome del papiro, materiale di supporto alla scrittura nel rotulus, poi divenuto volumen e il bastoncino attorno a cui si avvolgeva il papiro era omphalòs, cioè ombelico… 

Ovviamente scopo di questa mostra non è una rivisitazione o una ricostruzione filologicamente corretta dell’oggetto in questione quanto una celebrazione e una presa di posizione.
Oltre ad essere, inevitabilmente, un momento importante di riflessione e nel contempo una testimonianza dell’attualità e dell’inesauribilità della storica irrisolta e irrisolvibile questione del primato tra parola e immagine e della intrigante complessità dell’interazione tra i due elementi, ne è in qualche modo un’estensione. Affianca infatti a questa tradizionale querelle quella, di ben più flagrante attualità e drammaticità, del rap- porto e dell’interazione tra la scrittura e il suo supporto ed è quindi soprattutto, e vuole essere, una sorta di messa in scena del ruolo svolto dalla materia e dalla forma del supporto che ha accompagnato, sottolineato e a volte suggerito se non de- terminato l’evoluzione storica della “macchina” libro. 

E se la scrittura – che sia leggibile o anche no – è punto di partenza e luogo dell’attraversamento e dell’intersezione in cui tutti i pensieri, i concetti e le visioni del mondo si intrecciano e si incrociano, per poi divergere diversificandosi e dando origine ai diversi “fenomeni”, letterari e non, gli esiti formali di questa comune riflessione sono tuttavia determinati in particolare dalla sensibilità e dall’attenzione verso il supporto materiale/materico della scrittura, laddove, scrive Barthes, “il supporto determina il tipo di scrittura perché oppone resistenze diverse allo strumento tracciante, ma anche più sottilmente, perché la tessitura della materia (la sua levigatezza o rugosità, la sua durezza o morbidezza, il suo stesso colore) obbliga la mano a gesti di aggressione o di carezza” e lo scrive prima dell’avvento dell’era digitale… ma questa è, forse, un’altra storia…
“In Rotulo”, più che essere necessaria e inevitabile conseguenza dell’interesse per il rapporto immagine/scrittura, già declinato in tutte le possibili varianti del “libro d’artista” da- gli artisti di Arte Fuori Centro e dai loro ospiti, segna quindi uno spostamento dell’asse dell’interesse, una dimostrazione del fatto che l’oggetto libro, lungi dall’essere obsoleto e benché, anzi proprio per essere, così carico di significati e di stratificazioni concettuali, storiche e formali, può ancora dar luogo, filtrato attraverso sensibilità, capacità tecniche e creative e intuizioni poetiche e fantastiche, a forme originali e simboliche che ben rappresentano l’attuale momento storico, evidenziando come l’interazione tra i diversi linguaggi dell’arte possa diventare occasione e stimolo per pensieri nuovi e diversi.
 

Dalla brochure della mostra In rotulo, Roma, 2015