Bestiario, presso la galleria d'arte "Mia"
Oggi, la Galleria d’arte Mia, sita in via Firenze 29, alle ore19,00 inaugurerà il vernissage dell’artista romano Franco Nuti dal titolo “Bestiario”. L’esposizione sarà divisa fra la sede di via Firenze e la chiesa di San Lorenzo di Piazza del Borgo. L’opera artistica di Nuti si sviluppa indubbiamente su quattro piani di significato: letterale, allegorico, morale e anagogico. Rilevante il medievalismo che trapela dalla scelta espressiva dell’artista, la sua voglia di affrancarsi ad uno stereotipo per adattarlo alla propria concezione dello stesso, per concedergli una progressione, per restituirgli una forma nella modernità.
Come scrive Delillo in Cosmopolis: «Gli piacevano i quadri che i suoi ospiti non sapevano come guardare. I quadri bianchi riuscivano incomprensibili a molti, strisce di colore mucoidale applicate con la spatola. L’opera era ancora più pericolosa per il fatto di non essere nuova. Non c’è più pericolo nel nuovo».
Si potrebbe incollare le parole di Delillo sotto i lavori di Nuti, tanto sono azzeccate. Oppure, per fare un esempio cinematografico forse più vicino al lettore, utilizzare contradictio di Benigni nel film La tigre e la neve come epigrafe dell’esposizione: «Non cercate la novità. La novità è la cosa più vecchia che ci sia». La voce di Nuti è la voce del tempo che cambia pur restando sempre uguale; la voce della moda che ripropone le solite cose – Jeans a sigaretta, a zampa di elefante, salopette instillandole nuova identità.
Nonostante questo, non bisogna assolutamente credere che Nuti si abbandoni ad un semplice «restauro».
Nuti non fa da esecutore, firma una sua melodia. Ora scatta con un allegro, ora riposa sulle morbide note di un adagio: il suo stile è inconfondibile… il suo “tocco” appartiene a lui solo. L’esposizione comprende un nutrito numero di disegni, una sorta di bestiario appunto, caratterizzati da due componenti fondamentali: lo spazio e il simbolo. Questi due elementi si alternano per caricarsi di sensi e significati. I contenuti e le forme si distendono dietro le linee per espandersi sulle superfici.
Le immagini si accavallano, in parte si coprono e in parte si svelano mentre si frammentano. In questo caleidoscopio di immagini e sfavillio di colori si realizza una sorta di grande arazzo che contiene tutte le forme. La corrispondenza tra tutti gli elementi della Natura può essere colta dall’artista che riconosce dentro di sé la corrispondenza tra tutti i sensi, ed è ciò che fa Franco Nuti in Bestiario, manifesto di una sinestesia in grado di esprimere le relazioni tra il mondo interiore e quello esteriore, svelando i misteri che si celano dietro l’apparenza.