Arte, lavori in corso, quella originale tentazione di esistere

La tentazione d’esistere e negli spazi del San Michele torna l’arte contemporanea: pittura, scultura, fotografia. Da giovedì per una settimana, (fino al 15) in corrispondenza con la settimana della Cultura, gli spazi dell’ex carcere minorile ospiteranno la mostra organizzata dall’Associazione StudiAperti con la collaborazione del Darc (Direzione generale per l’architettura e l’arte contemporanea del Ministero per i beni e le attività culturali).
L’iniziativa di StudiAperti & Associati, giunta alla quinta edizione, dopo la visibilità, ricercata negli ultimi anni punta l’attenzione sulla qualità”. Degli oltre cinquecento artisti che hanno partecipato alle precedenti vetrine artistiche e aperto i loro studi, ne sono stati scelti ottanta e quindici di loro espongono in questa grande mostra romana. Le grandi tele di Rocco Salvia; i disegni strappati e ricomposti di Giancarlo Savino; le fotografie destrutturate di modelli in posa di Davide D’Amore e poi le installazioni di plastica “ripiena” di immagini di Franco Nuti. Ma anche i collage e i decollage di Luca Del Guercio e le opere di Gabriella Trani, Jonathan Hynd, Serge Uberti. Tra gli altri esprranno anche Ursula Franco, Alfredo Zelli, Antonio De Pietro, Massimo Bagarotto ed Enrico Grasso, Riccardo Monachesi, Roberta Filippi.
L’arte contemporanea sarà protagonista cercando di “esistere”. 

“La tentazione di esistere” che cita il titolo è un lavoro di Cioran – ha spiegato Giancarlo Savino – tra i soci fondatori di StudiAperti – vuole essere il recupero di quei riferimenti artistici liquidati troppo in fretta. Gli artisti devono riprendersi il tempo dell’elaborazione che non può essere lo stesso della pubblicità, o di internet poiché l’arte, inevitabilmente sfugge al quotidiano per ritrovare un linguaggio che lo sintetizza senza rappresentarlo: non la descrizione del tempo ma il suo sentimento”. “In altre parole – ha continuato Savino – cerchiamo un’arte necessaria e dietro alla quale ci sia un pensiero”. Oggi che dalla visibilità si è passati a valorizzare la qualità gli organizzatori di StudiAperti lamentano la presenza di pochi spazi per l’arte contemporanea e forse le prossime opere degli altri artisti “selezionati” saranno in mostra nelle biblioteche e nelle serre comunali. 

Rimane anche in questa edizione, oltre alla mostra collettiva, il carattere originario di StudiAperti che apre al pubblico (previa prenotazione) gli studi degli artisti romani che espongono al San Michele per indirizzi e i telefoni al sito www.darc.beniculturali.it o www.studiaperti.org o allo 06/6723448.